Saturday, March 31, 2012

La Giornata della Terra al Cairo, che delusione.


Ieri, 30 marzo 2012, si e' svolta la Giornata della Terra (Yom al-ard) durante la quale si commemora la lotta per la riappropriazione della terra palestinese e se ne denuncia la costante confisca illegale da parte dello stato sionista d'Israele.

Poster Yom al-ard
Poster Yom al-ard



















Nel marzo 1976, Israele dichiaro' l'intenzione di confiscare ed espropriare terre nella Galilea settentirionale. Una tattica per espandere gli insediamenti ebraici e continuare con il processo di giudizzazione permettendogli d'ottenere un maggiore controllo sul territorio. I leader palestinesi locali reagirono indicendo uno sciopero generale proprio il 30 marzo seguito da scioperi di solidarieta' anche a Gaza, in Cisgiordania e in molti campi profughi in Libano. Durante quest'azione di disobbedienza sociale furon uccisi 7 palestinesi: Kher Yassin, Raja Aby Raya, Ra'fat Al Zuhairi, Khadija Shawahna, Khader Khlail, Mohsen Taha e piu' di 10 furono feriti.

Da quel giorno, il 30 marzo e', per i Palestinesi, la giornata dedicata alla lotta per il riconoscimento delal loro terra e della loro identita'. Quest'anno persone provenienti da tutto il mondo hanno manifestato in solidarieta' con la causa palestinese ed e' stata lanciata una Marcia Mondiale su Gerusalemme.



Nonostante la delusione di non aver trovato un convoglio disposto ad arrivare, almeno, al confine (non mi aspettavo realmente di attraversarlo) sentii il bisogno di esprimere la mia solidarieta' verso il popolo palestinese. Per questo motivo andai a Tahrir piena d'entusiasmo, pronta ad unirmi ad una comunita' con cui condividere gli stessi ideali.

Purtroppo, cio' che trovai fu tutt'altro. Penso che ieri abbia assistito alla piu' deprimente manifestazione pro palestinese di tutta la mia vita.
Prima di tutto, sono rimasta sorpresa nel trovare una midan (piazza) cosi' vuota poche' gli Egiziani tendono sempre ad esprimere la propria vicinanza con il popolo palestinese. Sarebbe, quindi, stata una buona occasione per loro di far qualcosa di concereto invece di limitarsi a blaterare.
In secondo luogo, ho trovato innaccettabile come la Palestina sia stata usata come strumento politico. La vista di bandiere israeliane fatte oggetto di sputo, calpestate; la solita propaganda trita e ritrita contro l'America (Amrikiin kilab - Americani cani) e un paio d'idioti che tentavano di imitare la Dabke, mentre calpestavano la bandiera israeliana, spogliandola d'ogni suo significato, e' stata un'esperienza orribile. Orribile, ma soprattutto offensiva verso la causa palestinese, la loro resistenza e gli sforzi dei Palestinesi.

Ancora una volta mi sono resa conto di quanta ignoranza circola sul conflitto nei Paesi arabi. E' sempre molto difficile intavolare un dialogo costruttivo sulla questione. La tesi semplicemente e': Israele non deve esistere. Beh, mi dispiace deludervi, ma questa non e' una soluzione.

Miei cari Egiziani, se staet leggendo questo post, vi vorrei ricordare che molti (se non la maggiorparte) dei Palestinesi stanno lottando per poter vivere in pace. Pace intesa come UNA NAZIONE PER DUE POPOLI. Se veramente li volete aiutare, alzare il di dietro (volendo essere fini) e fate qualcosa d'effettivo. Bruciare, calpestare e sputare sulla bandiera israeliana sono azioni codarde che non risolvono nulla. Nel frattempo, i vostri "fratelli" Palestinesi, di cui vi piace tanto riempirvi la bocca, stanno vivendo sotto occupazione e stanno realmente cercando una soluzione pacifica per esistere e coesistere.

Inutile dire che sono tornata a casa incazzata nera.




ps Rifletterei anche sul ruolo dei Paesi arabi. Gli Americani saranno cani, Israele sara' il diavolo ma che io sappia i Paesi arabi non hanno mai disdegnato fare affari con entrambi. Mi sta bene criticare l'influenza occidentale ma a volte un minimo d'autocritica sarebbe apprezzabile.




No comments:

Post a Comment