Wednesday, May 23, 2012

Primo giorno di elezioni al Cairo




E' stata una giornata intensa questa. E domani me ne aspetta un'altra.

Faccio fatica a descrivere l'entusiasmo con cui gli Egiziani stanno affrontando queste prime, vere, elezioni. Molti si sono vestiti a festa, altri si sono lasciati andare ad un sospiro di sollievo. Ho visto una donna che, subito dopo aver fatto il suo dovere, ha guardato verso il cielo e sussurato "Al-hamdullilah (grazie a Dio)", un'altra mi ha fermato solo per farmi sapere che la sua scelta non e' stata influenzata da nessuno e che e' grata a tutti martiri. Senza di loro, oggi, non potrebbe scegliere.

La maggiorparte mostra con fierezza il dito blu, segno che hanno votato.


Ho avuto una discussione molto interessante con Deena, la donna con il niqab, la quale alla mia domanda perche' abbia fatto una tale scelta di vita mi ha risposto che e' stata una scelta presa 4 anni fa per assomigliare ad Hadija (la prima moglie di Maomatto), Non e' stata costretta ad indossarlo, e non giudica le donne che, come me, non portano ne' il niqab ne' l'hijab. E' una questione di scelte, dice.

E' sicura che le cose cambieranno in Egitto, fondamentalmente perche' non puo' essere peggio di prima. E, se ci fosse anche la piu' remota possibilita' che lo possa essere, la gente sara' pronta, ancora una volta, a scendere in strada perche' non si ha piu' paura di cio' che si e' sconfitto una volta.

Sconfitto una volta, lo si puo' sconfiggere di nuovo.

Per vedere altre foto, il mio fotoblog e': Rihla Saida - From Egypt to Palestine and back

Si respira positivita’ e speranza nell’aria.

Thursday, May 10, 2012

Porno alle piramidi

Oggi ho avuto una di quelle giornate in cui, pur mettendoci tutto l'impegno del mondo, finisci per non combinare nulla.

Qualche giorno fa Drew mi ha riferito che c'era un suo amico, il quale gestiva un'agenzia di tutoring privato, che cercava disperatamente dei madrelingua italiani. Ho cosi' deciso di darmi all'insegnamento dell'italiano, non tanto per passione ma sempre per tirare su un po' di soldini (post correlato: Perche' essere una modella al Cairo quando si puo' essere un clown?). Il tizio, Sherif, mi manda un messaggio dandomi appuntamento giovedi alle 9 in un bar in Midan Messa7a.

Bene, stamattina mi sveglio con l'obiettivo d'entrare alla seconda ora di lezione, non volevo perdere la mattinata intera. Vado da Cilantro, ordino un macchiato, ed attendo. 15 minuti...niente. 25 minuti...ancora nessuno. 35 minuti...comincia a salire il nervoso. 35 minuti ed 1 secondo...chiamo incazzata nera.

Risponde una voce sonnolenta: "Hallo?"

(tra me e me: Hallo, sta minchia)

"Hallo, e' da mezz'ora che ti sto aspettando e sei ancora a letto? Se e' questa la professionalita' che mi devo aspettare da te bla bla bla..."

"No, no, no...l'appuntamento e' alle 9 di sera!"

"Le 9 di sera, di giovedi' sera?" che corrisponderebbe al nostro venerdi' sera, per cui si presuppone che la gente esca a far follie dal momento che il giorno  dopo puo' rimanere a letto a sonnecchiare "beh, avresti potuto specificarlo...sai, in Europa funziona che la gente si alza la mattina se vuole essere produttiva o se deve svolgere un colloquio di lavoro ."

"Si', ma qui siamo al Cairo" mi risponde molto ingenuamente

(si', a volte vorrei che non mi fosse ricordato. Ma ero parecchio impressionata del fatto che avesse risposto al telefono nonostante fossero le 9.35 del mattino, cioe' l'alba secondo la percezione egiziana.)

Prendo un taxi per recarmi a scuola, non voglio perdere anche la seconda ora. Entro in classe. Non c'e' nessuno. L'insegnante ha avuto un'emergenza, niente lezione.

Quindi, sono appena le 10 e riassumendo: non ho combinato nulla di quello ch emi ero prefissata e sarei potuta rimanere a letto a ronfare beatamente.

Non mi scoraggio! Significa che e' la giornata ideale per finalmente trovare del tempo (e ne avevo) per registrarmi allo IELTS al British Council. Ne approfitto per chiamare Matt, in caso fosse in pausa, cosi' che mi potesse aiutare con la registrazione. Sembrava procedesse tutto liscio come l'olio: nome, cognome, indirizzo....numero di passporto. Merda. Ho dimenticato il passaporto DI NUOVO (post correlato: La spia che ama i gatti ed i microbus).

Pesto i piedi per terra, inizio a piagnucolare come una bimba: "Non e' possibile che abbia sempre la testa fra le nuvole!Ma perche'!!!"

Matt dall'alto del suo metro ottanta e passa: "Ed ovviamente non l'hai ancora fatta la fotocopia come ti ho suggerito di fare, vero?"

Abbasso gli occhi: "Nu", mi guarda come se non fosse meravigliato della cosa.

 "Credo che la tua pausa sia finita, i tuoi studenti ti aspettano" rispondo stizzita. 


Le nove di sera (che poi erano le 9.30)

Che tipo assurdo. Mi racconta di aver servito per l'esercito sul confine con Israele, "il nemico", ma di come fosse stato difficile per lui arruolarsi perche' suo nonno era ebreo. Non me lo sarei mai aspettata che avesse del sangue ebreo dal momento che appena poteva mi esprimeva la sua intolleranza verso di loro.
Mi pareva un personaggio alquanto schizofrenico, ma d'altronde chi non lo e'.

"Settimana prossima inizieremo a girare una pubblicita' alle piramidi per promuovere i corsi. Ho avuto questa illuminazione per cui ho pensato di vestirmi da Napoleone ed inscenare il momento in cui la Sfinge perde il naso. Sai, ho trovato anche 10 modelle russe che ne faranno parte."

(non chiedetemi cosa centrino le russe.)

"In tutto, ho speso 13.000 pound!"  Ho notato negli anni che gli arabi tendono spesso a specificare quanti soldi hanno speso per una determinata cosa. E cosi' inizia la lista della spesa: "3.000 pound per il canone, 3.000 pound per le modelle, 3.000 per i permessi che sono molto difficile da ottenere dopo che ci hanno girato un film porno, 3.000 pound per.."

"No, no!Dopo aver girato cosa??" lo interrompo

"Un film porno!!Davanti alle piramidi, l'hanno chiamato Pyramids. Il direttore era un cavolo di ebreo che e' riuscito ad ottenere i permessi grazie alla collaborazione di Mubarak!Maledetto!!"

Eccoci, ci siamo...Israele, ebrei, Mubarak, porno....strano che non abbia ancora citato l'America. Sono tutti il "diavolo".

"Sai, e' un film che ha anche partecipato al Festival di Cannes!"

Scoppio a ridere. Non ci posso credere!!Mish ma3ul!

"Controlla su internet, il film e' uscito nel 1996 e il regista si chiama Woodman (Pierre Woodman)"


Tornata a casa, faccio un po' di ricerca, convinta parlasse di una scena di bacio od una scena un attimino piu' spinta del normale. Di certo non un porno.

Ed invece.....scopro che e' tutto vero!!!
Woodman nel 1996 ha girato un porno alle piramidi ed ovviamente fu arrestato. Il film fu presentato al Hot d'or (Hot_d'or),  premio eurpreo per il cinema pornografico consegnato a Cannes.

Egitto, mi regali sempre delle grandi emozioni.



Vi lascio pero' con questa chicca che e' uscita fuori mentre ero ad Horeyya subito dopo l'incontro con Sherif. Stavo raccontando i fatti ai miei amici e ci stavamo scompisciando dalle risate quando Thibaut mi    racconta che tempo fa aveva letto che ad Alessandria un uomo, il quale assomigliava in maniera impressionante a Saddam, era stato rapito con l'obiettivo di costringerlo a fare un porno.

Due episodi in una serata che trovavo talmente assurdi da non poter essere veri e che invece..lo sono!!
ecco l'articolo comparso su Ahram
un altro articolo su Leggo


Qui non ci si annoia mai.


Tuesday, May 8, 2012

Quando una vocale lunga o corta fa un'enorme differenza per una vegetariana

Ogni mattina, prima di andare al corso di arabo, non potendo entrare in un bar ed ordinare "un caffe' macchiato con una striscia di focaccia, grazie! (5 anni di Genova hanno lasciato il segno)", ho preso l'abitudine di bere un succo fresco. Un'abitudine molto piu' salutare in effetti.


Qui al Cairo, a quasi ogni angolo della strada, si trovano questi negozi coloratissimi che preparano succhi freschi sul posto soddisfacendo qualsiasi voglia. Qualsiasi combinazione di frutta chiediate, ve la preparano. 
Solitamente la mia droga quotidiana e': 3sir manga (succo al mango), Da non sottovalutare sono l'3sir 2assab (succo di canna da zucchero) e l'3sir sobia (succo di cocco). 

Da qualche settimana a questa parte, ho inziato a bere un bicchiere di succo di carota al giorno, non tanto perche' ci impazzisca, ma perche', io abitante del sud Europa, fiera portatrice della cultura mediterranea in un gruppo di amici "nordici" (tutto cio' che e' al di sopra dell'Italia e' gia' scandinavia ai miei occhi ;) non mi posso permettere d'essere piu' bianca di loro. E' umiliante. ;)

La maggiorparte sono possessori di un abbonamento ad una palestra molto economica qui in Do'i che prevede anche l'utilizzo della piscina. Io se potessi, ci passerei le giornate a prendere il sole. Peccato che per quanto economica non me la possa permettere. 

Quindi mentre loro si godono il sole a bordo piscina, io mi devo ingegnare con stratagemmi quali: 

- posizionarmi davanti alla finestra aperta, magari mentre studio o leggo, cercando di catturare i pochi raggi che riescono ad infiltrarsi tra la foresta dei palazzi cairoti;

- applicare crema abbronzante ad ogni mia uscita (limitando le zone d'azione pero', perche' non si puo' uscire sbracciate qui);

- bere piu' succo di carota possibile!Velocizza l'abbronzatura...


Comunque sia...

Stamattina come consetudine entro nel negozio ed ordino:

"wahed gazzaar" 

Il tizio dietro la cassa che era nuovo, non l'avevo mai visto prima di allora, mi guarda confuso e risponde:

"algazzaar fi sahri3 at-tania"

"eh?" (cosa?)

mi fa segno di procedere per la strada seguente. 

"La!Ana 3yza wahed gazzaar!"


Piccola premessa: l'arabo possiede vocali lunghe e vocali corte ed a seconda della loro pronuncia la parola puo' avere un significato od un altro. 


Insomma dopo qualche minuto di incomprensione, sillabo la frase:

"A-n-a  3-y-z-a   3-s-i-r   g-a-z-z-a-a-r!" inserendo la parola succo.

Al che il ragazzo scoppia a ridere. 


Ora vi spiego:


















gazAAr: macellaio                                              VS                                         gazAr: carote





Ancora in preda alla sonnolenza (non sono di certo una persona mattiniera) avevo scambiato le due parole.



Potete capire quanto sia importante, quindi, pronunciare correttamente le vocali. 
In questo caso, fa un'enorme differenza...soprattutto se si e' vegetariani come la sottoscritta!!

In mia difesa, vorrei fare una osservazione ed aggiungere che pero' il ragazzo mancava di flessibilita' mentale. Suvvia, ci poteva arrivare!!;) 

Presi il taxi demoralizzata, chiedendomi per l'ennesima volta: "Con tutte le lingue che ci sono al mondo, perche'....PERCHE'... ho scelto proprio l'arabo??"

Wednesday, May 2, 2012

La spia che ama i gatti ed i microbus

Beh, almeno quando torno in Italia avro' qualcosa da raccontare: "Sono stata arrestata perche' sospettata di spionaggio"
Che incipit!

Ed ovviamente con il passare degli anni aggiungero' particolari su particolari fino ad arrivare ad una versione collaudata sui miei poveri nipotini ignari: 
"In piena rivoluzione egiziana vostra nonna, all'epoca una rinomata fotoreporter il cui nome in codice era La Gatta, si e' inoltrata in una zona militare per scattare delle foto che avrebbero destabilizzato l'intero andamento politico egiziano. Si trattava di una missione ad alto rischio, la cui preparazione duro' piu' o meno 4 mesi. Furono mesi stremanti quelli. Gli allenamenti giornalieri misero a dura prova la sua forza di volonta': attraversamento cronometrato delle strade cairote, salita e discesa al volo dai microbus, esercitazioni di orientamento durante tempeste di sabbia ecc ecc....
Ma il grande giorno, fu un piccolo dettaglio ad incastrarla: la cavigliera. Si', proprio quella stessa cavigliera che  vi avvisa del mio arrivo ogni qualvolta che state facendo una marachella. Khalli ballku tesori miei, sono sempre i  piccoli particolari che vi fregano. Ed e' cosi' che son stata scoperta,presa e portata di fronte al comandante........."

Vorrei potervi dire che tutto cio' sia vero, ma non e' cosi'. Seppure la storia reale mantiene degli aspetti assurdi.


Ieri, si e' festeggiato il primo maggio anche al Cairo per cui era vacanza. Invece di rimanere a casa a gingellarmi, ho preso la macchina fotografica e il mio obiettivo 70-300 mm (usato raramente, ma molto utile per l'ultima ossessione fotografica: le vecchie pubblicita' dipinte sui muri cairoti. Quelle che tra un paio di anni saranno completamente sbiadite) e ho scelto un quartiere a caso che non avessi ancora esplorato. Di recente avevo letto qualche articolo/impressione su Shubra. 

Localizzato nella zona nord del Cairo, in passato era un quartiere aristocratico (si nota anche dai palazzi) che pero', nel tempo, ha subito un forte processo di urbanizzazione e sovraffolamento. Oggi, e' abitata principalmente da famiglie appartenenti alla classe medio - bassa e la maggioranza e' cristiana copta. Ed e' proprio a  Shubra, ad ottobre, che i baltagheyya hanno attaccato il corteo dei copti ferendo molti dei suoi manifestanti.

Piccola curiosita', il nome sembra derivare dalla parola italiana: sopra per indicare la posizione sopraelevata, con il tempo divento' Shubra. La presenza italiana in territorio egizio, tempo addietro, era molto consistente e cio' inevitabilmente ha influenzato la lingua.

da Rod El Faraq a Shubra El Kheima

La mia intenzione era quella di scendere alla fermata metro di Rod Al Farag e proseguire fino a Shubra El Kheima. Quando arrivai, non trovai nulla di particolarmente coinvolgente nella strada principale guarnita da negozi di scarpe, vestiti e da fast food. Ma avevo notato parecchie di quelle vecchie pubblicita' che oramai attirano la mia curiosita'. Oltre al fatto che, con grande sorpresa, non avevo ancora ricevuto alcuna molestia, per cui mi stavo godendo la passeggiata, il sole e la leggera brezza. 

Superata la chiesa di Santa Teresa, alzo lo sguardo e intravedo tra i palazzi un'altro di quei vecchi manifesti pubblicitari. Tiro fuori la mia mega lente, e comincio a scattare all'impazzata. Finche', non mi sento assalire verbalmente:

"Enti tasawari eh??!" (cosa stai fotografando)

Dovete sapere che fotografare al Cairo e' tanto semplice quanto frustrante. C'e' sempre qualcuno che si avvicina a chiederti cosa stai facendo o cosa stai fotografando, e non si capiscono immediatamente le intenzioni. Il piu' delle volte e' curiosita' (la cultura del non farsi gli affari propri), ma altre volte e' sospetto, come in questo caso.

Mi giro irritata, il tono maleducato apparteneva ad un'uniforme bianca, cioe' ad un poliziotto. Guardo dietro di lui e leggo: Qism alshorty (stazione di polizia). 

"Non lo vedi cosa sto fotografando?Il palazzo" gli rispondo canzonandolo.

Confesso che ho un problema di auto controllo con le autorita', in particolare se hanno un'uniforme. Ma dipende sempre da come si pongono. Se mi avesse rivolto la parola con gentilezza, non avrei reagito con arroganza. 

"Enti tasawari eh???!"

"2ultilak!!" (te l'ho detto!) e gli faccio vedere la foto con atteggiamento di sfida, mentre una vocina nella mia testa mi incita: "Nora, stai zitta!Stai peggiorando la situazione". Vocina messa a tacere immediatamente.

"Enti lazim tiruhi maia" (devi venire con me)

Non l'avesse mai detto. Alzando la voce gli dico chiaramente chenon avevo nessuna intenzione di seguirlo dal momento che non avevo fatto nulla di male e potevo fotografare cio' che volevo.

"Fin elpassaport?" (dov'e' il passaporto?)

Merda. Non me lo porto mai dietro. E non avevo nessun altro documento di riconsocimento. Tento di far resistenza ancora per un po', attirando l'attenzione dei colleghi finche'... non cedo. 
Intenzionata a non dargliela vinta, entro nella stazione di polizia seguita da una frotta di poliziotti. Manco fossi Mubarak in persona.


Nella caserma di polizia

Mi portano di fronte al comandante. Ed io inizio subito la mia scenetta:

"Non ho fatto nulla di male. Perche' sono qui?"

Lui rimane un po' perplesso della mia reazione e credo anceh del fatto che sapessi parlare arabo. Dopo aver confabulato con gli altri, inizia un interrogatorio serrato. Cosa stai facendo al Cairo, dove vivi, perche' parli arabo ecc ecc...

Io ancora incredula di essere li' per aver fotografato uno stupido palazzo, invece di collaborare continuo a rispondere con sarcasmo pungente, ma sinceramente era difficile non farlo. La situazione, a mio parere, era veramente assurda.

"Non puoi fotografare cosi' per strada!"

"Ah si'?Pensavo che l'Egitto fosse un paese turistico. Cos'e'?Lo andate a dire ad ogni turista che incontrate che non puo' fotografare per strada?Oltre al fatto che non ho visto alcun cartello con scritto Mamnu3 altaswir (vietato fotografare)."

Credo d'aver ottenuto la simpatia del comandante dopo un po', devo essergli sembrata comica. Spesso e volentieri rideva delle mie osservazioni sarcastiche sotto i baffi se non apertamente davanti ai suoi inferiori.

Prendono la mia macchina fotografica e scorrono tra le foto, commentandole:

"Ti piacciono i gatti, eh?"

"Si', vi pare che una spia fotografi gatti e microbus? Con tutti i problemi che avete al Cairo in questo momento, vi potete seriamente permettere di perdere tempo con me?Mish mumkin!!!!"

La commedia ando' avanti finche' il comandante (che tutto sommato era una brava persona) chiamo' un mediatore che parlasse in italiano cosi' che mi potessi spiegare in una lingua comprensibile e non mista tra l'inglese e l'arabo. 

Scoppiai a ridere quando il mediatore mi disse che fondamentalmente erano confusi perche' le mie foto erano di cose brutte. Beh, grazie! In pratica non capivano perche' stessi fotografando nella citta' dei morti, al suq, i microbus, i lavoratori ecc... Non riuscivano a capire che la fotografia e' una passione e che la bellezza e' relativa, per cui pensavano che stessi fotografando quei soggetti per dare un'immagine negativa del paese. 

Ed io che sto tentando di fare tutto il contrario!!!


La situazione sembrava si stesse risolvendo definitivamente. Mi avevano persino offerto del te'!Ed il comandante mi aveva fatto la ramanzina di quanto fosse pericoloso di questi tempi fotografare per strada perche' la gente poteva reagire nelle maniere piu' inaspettate ed arrivare persino a picchiarmi. 

"Sai, la gente ha paura, potrebbero prenderti per una spia"

(Beh si', a quanto pare non solo loro -.- )

"Sai, ti abbiamo controllato perche' son venuti in molti a denunciare la presenza di una ragazza ebrea che fotografava"

(seeeeeeeeee vabe'.....mi piace soprattutto il dettaglio della ragazza EBREA. Credo intendesse Israeliana)

"Quindi fai attenzione, bla bla bla...."

Nel frattempo mi restituiscono la macchina fotografica. Hanno cancellato tutte le foto!!!!
Li' credo sia uscito il peggio di me. Ma alla fine, stanca di essere li' gia' da 3 ore, sdrammatizzo quando noto che mi avevano lasciato una foto: quella della chiesa.

"Grazie!Almeno mi avete lasciato la foto della chiesa!" e sorrido

il comandante: "COSA!!NO!Cancella!Se domani succede qualcosa a quella chiesa, se salta in aria e ti hanno visto aggirarti per i dintorni potrebbero pensare che sei stata tu!"


La paranoia qui sta raggiungendo livelli inimmaginabili.