Tuesday, February 12, 2013

Midan Tahrir, Piazza della Liberazione...non delle donne

Torno a scrivere su questo blog perche', dopo tanto tempo, ne sento nuovamente la necessita'. 

Dal 25 gennaio 2013 - secondo anniversario della rivoluzione egiziana - sono passate diverse settimane e forse vi siete chiesti come mai non abbia scritto nulla a proposito.
In realta', trovo solo ora la forza di scrivere di cio' che e' successo in quella piazza, quel 25 gennaio, cosi' diverso da quello che ho vissuto personalmente un anno prima.
Confesso che avevo bisogno di interiorizzare perche', al momento, la rabbia che ho provato nel leggere degli stupri di massa avvenuti durante i festeggiamenti non mi permetteva d'esprimermi come avrei voluto. E sinceramente, faccio ancora fatica.

Mentre in Midan Tahrir risuonavano slogan che domandavano maggior dignita' e giustizia...nella stessa piazza a 19 ragazze son state negate prima l'una e poi l'altra.

Vestiti strappati da dosso, mani sconosciute, diventate in poco tempo centinaia di mani che, con prepotenza ti afferrano, ti strattonano finche' non crolli a terra, sotto la pressione di quei corpi ansimanti e senti...senti le dita che affondano violentando la tua sessualita', il tuo intimo, la tua umanita'. 

"All I remember is hands all over my body, grabbing under the layers of pullovers I was wearing, touching my breasts, opening my bra. More hands on my back and legs, my pants being pulled down...) My empty han tried to pull my pants back up when I fel fingers inside my ass and shortly after in my vagina. I dropped my purse and pulled up my pants again, or I tried at least. Then more penetration with fingers from the front and the back."

"I felt something pointed and became really afraid. I realized one of them had something pointy and small, and was trying to insert it or use it to cut my pants. I was screaming and really choking and crying, I couldn't do anything. (...) They were pulling the kefayya around my neck and choking me and dragging me by it and I was choking, I couldn't breathe...In the midst of all that shoving my sweater had reached my neck and my chest was completely naked. Everyone around me was grabbing my breasts and one of them was trying to undo my belt and pull my pants off my body, so there wouls be a place for someone else to stick his hand. He stuck his hands in my pants and kept scratching me with his fingers, grabbing me really hard and hugging me and screaming "Leave her along you shitheads, leave her alone!" While he was screaming he was sticking all his fingers inside my pants (...)"

Le testimonianze integrali le trovate qui e qui

Episodi del genere non son nuovi al Cairo (ne avevo parlato in Escalation delle aggressioni sessuali al Cairo),gia' all'epoca si ipotizzava il tentativo, da parte delle forze politiche vigenti e di una certa porzione della societa' civile, di voler marginalizzare le donne affinche' non partecipassero al cambiamento socio-politico del Paese. Questo il rinconsocimento dopo che son state una forza inesauribile durante la rivoluzione, spesso combattendo in prima fila accanto agli uomini.

Ora piu' che un dubbio, e' una certezza. La metodologia con cui avvengono queste aggressioni non e' casuale, si tratta di interventi sistematici e premeditati eseguiti da gruppi di uomini coordinati tra di loro e il cui obiettivo e' abbattare la coscienza politica delle donne usando lo strupro come arma.
Applicano uno schema collaudato che sembra essere sempre lo stesso, come spiega Farah Shash, psicologa de "El Nadeem Centre" (centro che si occupa della riabilitazione delle vittime di tortura): 15-20 uomini circondano la vittima tenendosi per mano e aumentando di numero durante l'assalto, fino ad arrivare a 50 uomini. Si vengono a creare due cerchi, uno interno composto da uomini che palpano, molestano e assalgono la donna fino ad arrivare a spogliarla e stuprarla anche con oggetti; mentre il secondo fa da cordone protettivo impedendo agli uomini venuti in soccorso di raggiungere le vittime. 

Nonostante l'evidente emergenza sociale (83% delle donne ha confessato d'essere stata molestate almeno una volta nel corso della loro vita), le donne egiziane non si son fatte scoraggiare: la paura, infatti, sembra non aver frenato la loro volonta' di ricoprire un ruolo attivo nel percorso decisionale del proprio Paese.

L'impunita', tuttavia, rimane una questione che va risolta. Non e' un caso se questi uomini (caratterizzati da una spiccata codardia) attaccano in gruppo: cio' rende difficile la loro identificazione. Ma, anche quando questa avviene, le denunce cadono nell'oblio e non viene quasi mai preso alcun reale provvedimento. Questo disinteressamento della tutela delle donne non fa altro che incentivare le molestie sessuali, e a fomentare la convinzione che siano le donne stesse le colpevoli delle violenze subite (il solito deja'-va). Di certo e' ancora piu' grave quando e' un'istituzione come il Comitato dei Diritti (dis-)Umani del Consiglio della Shura ad esprimersi in questo senso. L'11 febbraio 2013, il Comitato si e' espresso rispetto agli eventi accaduti a Tahrir sostenendo che le donne, consapevoli del pericolo che correvano in piazza, dovevano assumersi le proprie responsabilita' e ha fatto riferimento a casi di prostituzione avvenuti durante i festeggiamenti, ovviamente inesistenti. 


La taharosh
No alle molestie
Per fortuna, l'assenza dello Stato e' colmata dalla presenza di iniziative civili guidate da una rete di ONG Operation Anti-Sexual Harassment (comunicato ufficiale), unitesi con l'obiettivo specifico di combattere le molestie sessuali. Son state create delle ronde di volontari il cui scopo e' pattugliare soprattutto l'area di Tahrir e proteggere le ragazze da possibili aggressioni. Il loro lavoro prevede sia la prevenzione attraverso il monitoraggio che l'aiuto alle vittime. Tra queste organizzazioni Banat Misr Khatt Ahmar (Le Ragaze Egiziane sono la Linea Rossa) si occupa anche della riabilitazione dei molestatori affinche' quest'ultimi siano in grado di sensibilizzare altri uomini.


Vi lascio con questo video angosciante: Tahrir, woman assaulted - gang rape




Your mother and your sister know exactly how every girl u harass feels.


ps. Oggi ci e' stata la protesta mondiale contro le molestie sessuale subite alle donne egiziane

No comments:

Post a Comment